venerdì 12 dicembre 2014

Il diario di un cane - come tutto è cominciato.

Salve, sono Jack e sono un bellissimo meticcio dal pelo morbido come seta, due occhi lucidi come le star del cinema dopo che si sono imbottite di collirio e… ok, ho capito, taglio corto.
Sono Jack e sono un cane.
Una volta avevo un diario su un blog a cui la mia umana collaborava, poi però ha smesso ed io non ho più potuto parlarvi di me.
Adesso che ha un blog tutto suo, però, glielo fregherò ogni tanto per farvi avere mie notizie!
Questo mio primo intervento qualcuno di voi forse l'ha già letto sull'altro blog, ma per chi ancora non mi conosce... sarà un'occasione per presentarmi e raccontarvi l’inizio della mia storia.

Dunque, i miei ricordi partono da quando avevo due mesi e mezzo circa, a metà luglio del 2012.
Come vi ho già detto sono un meticcio, ma quando inizia la nostra storia ero solo, quindi non so neppure che cosa sono esattamente! Niente mamma e niente papà, solo la strada fredda (si, lo so che era piena estate, ma si tratta di licenza poetica!) e buia.
Cosa? Già piangete? Ma no, no, smettetela di singhiozzare, che inizia a scendervi della disgustosa roba verde dal naso! Aspettate almeno di sapere come va avanti, no?
Beh, dunque, dov’ero rimasto… Ah, si. La strada fredda e buia. Qui entra in scena un tizio che mi vede e, dopo aver chiesto in giro se qualcuno mi aveva perso (com’è possibile che nessuno mi abbia perso? Sembro un divo di Holliwood, anche meglio del Commissario Rex, ero SICURO di essere il cane di qualche star!), mi carica in macchina e mi porta a casa.
La pacchia non è durata tanto: non mi poteva ten… cioè, non l’ho voluto tenere: non sembrava per niente un VIP, e io non potevo certo essere accoppiato a uno tanto ordinario!
Voglio dire, immaginatemi a passeggio con lui, con la gente che urla: “Guardate quel cane, ha proprio il muso da star! Non l’ho forse già visto in qualche film? Ma no, impossibile: è a spasso con un tizio normalissimo!”
Quando me ne sono reso conto l’ho minacciato con i miei aguzzi dentini da latte e gli ho intimato di portarmi subito da un padrone serio! Tanto per cominciare andava bene anche uno poco conosciuto, mi sarei accontentato, tipo Cameron Diaz o Tom Cruise, per intenderci!
Ma il futuro aveva altri progetti per me…
E infatti un giorno, dopo un lungo viaggio in auto, mi fa scendere e mi presenta a questi due tizi.
Tutto quello che vorrei dire, se fossi dotato di parola, è: “STAI SCHERZANDO?”
Davanti a me ci sono due umani ancora più ordinari di lui! Dico, ne sai qualcosa di divi dello spettacolo, o passi il tempo a guardare i programmi di Maria De Filippi?!?
La ragazza è una specie di nanerottola dai capelli rossi, e quando mi vede inizia a fare degli stupidi e inopportuni versetti d’apprezzamento. Ma chi se l’è persa?
Il ragazzo non è tanto meglio. A confronto della tipa è un gigante, ha i capelli lunghi e la barba. Magari in un’altra vita è stato un vichingo, che ne so.
Sono lì che inizio a fare la macumba: “non sono i miei nuovi padroni, non sono i miei nuovi padroni, non sono i miei nuovi padroni…” quando il peggiore dei miei timori si avvera: il mio ex padrone lascia il guinzaglio alla Nanerottola e dopo qualche chiacchiera veloce si gira e se ne va!
Ditemi che è un incubo… Purtroppo no. Il Vichingo mi carica dentro una gabbia enorme e poi in macchina, e via verso casa loro. Voglio morire.
A questo punto penserete che la mia sfortuna sia già arrivata al limite e che non possa esserci di peggio, giusto? No, cari miei: quando tocchi il fondo puoi sempre scavare, come quando dissotterri un osso sepolto dal tuo bis-bis-bisnonno.
Arriviamo a casa loro, aprono la gabbia, esco e… mi ritrovo davanti un cane!
Fatemi capire, dovrò dividere il letto con questa bestiaccia che adesso mi insegue ovunque senza darmi tregua?!
Mi infilo sotto il letto per sfuggire alle sue inopportune annusate TROPPO entusiaste e cerco di raccogliere i pensieri.
Il Vichingo e la Nanerottola ridacchiano come idioti. Vi sembra così divertente?! Il vostro schifosissimo meticcio vuole annusarmi le chiappe e mordicchiarmi le orecchie allo sfinimento! A me non fa ridere per niente!
Volete sapere, invece, cosa mi fa ridere? Il nome del sacco di pulci. Kira. Si chiama Kira, capite? Ed è MASCHIO! La Nanerottola continua a spiegare che il nome viene da un manga giapponese ed è che non è da femmina, ma io non me la bevo. Ah! Sfigato!
Sono iniziati dei giorni più o meno tranquilli: coccole (ma che palle, Nanerottola, la smetti di grattarmi il pancino? No, aspetta, lì mi prude! Più veloce… più a destra… Gratta bene… OH, SI!!!), cibo (misere crocchette per cuccioli. Dico io, ma una bella bistecca no? Non sono mica a dieta, io!) e tanta nanna (sotto il letto… Non mi avrete mai!!! MAI!!!)
In breve ho scoperto che il mio soggiorno a casa loro doveva essere temporaneo, e per un attimo ho riacquistato la speranza di essere il cane di George Clooney… povero illuso: Vichingo e Nanerottola, alla fine, hanno deciso di tenermi, e tempo una settimana il tutto veniva ufficializzato tramite un giretto a quello che gli umani chiamano “comune” e un dolorosissimo coso piantatomi sotto pelo.
Voi forse lo chiamereste Happy Ending… ma io mica tanto!
Ed ecco qui, ora sapete come tutto è cominciato!
Bau!

3 commenti:

Un commentino è sempre gradito, se lascerete traccia del vostro passaggio ne sarò davvero molto felice!

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