sabato 11 ottobre 2014

Manga, fast food & samurai - Peter Carey

TITOLO: Manga, fast food & samurai
AUTORE: Peter Carey
EDIZIONE: Feltrinelli
PREZZO: 10 €
PAGINE: 127

TRAMA: Un padre, newyorkese d'adozione, riscopre il Giappone attraverso la curiosità del figlio dodicenne, superappassionato di manga. Fosse per Peter Carey si andrebbero a vedere solo musei, antichi opifici di spade e altre "cose tipiche". Charley invece preferisce le sale giochi, i fast food e i meganegozi di elettrodomestici. Un libro che ironizza sul gap culturale e tecnologico tra genitori e figli, tra giapponesi e resto del mondo.

IL MIO PARERE:  Credo che il motivo principale per il quale non sono stata conquistata da questo libro sia che mi aspettavo una cosa completamente (o quasi) diversa.
Leggendo il titolo e dando uno sguardo alla trama, nella mia testa c'era un viaggio alla scoperta delle differenze tra mondo occidentale e cultura giapponese, dalla quale sono molto affascinata.
Purtroppo il libro non si è rivelato essere quello che mi aspettavo e cercavo da questa lettura, quindi ne sono rimasta un po' delusa.
Peter Carey e il figlio Charley, di soli dodici anni, partono insieme per il Giappone perché appassionati dalla porzione di Giappone che arriva in occidente grazie a manga e anime.
Il padre cerca i significati nascosti nei film animati, le curiosità che può notare nei manga, mentre invece il figlio - come ci si può aspettare da un bambino - preferisce i manga in quanto tali, l'idea di trovare nuovi modellini Gundam, entrare in sale giochi stracolme di videogame all'avanguardia.
Di ironia però, nonostante i continui tira e molla tra padre e figlio per concordare cosa vedere e cosa schivare, ne ho trovata ben poca, seppur anticipata nella trama.
Charley è semplicemente profondamente annoiato dalle interviste del padre a personaggi noti nel mondo dell'animazione, tanto per citarne uno l'autore della serie Mobile Suit Gundam, mentre suo padre non comprende l'ossessivo incollarsi del figlio al cellulare, senza guardare ciò che gli sta attorno ora che non sono più in America e che tutto è così nuovo.
Il libro presenta curiosità e spunti interessanti per capire più a fondo la cultura giapponese, ma sono per lo più assaggini da approfondire, che quindi non mi hanno lasciato molto se non qualche breve nozione in più.
La parte che mi è piaciuta di più è stato il commento al noto film d'animazione dello studio Ghibli "Totoro": nonostante Carey abbia commentato solo qualche porzione di film, è stato bello tuffarsi in un simbolismo che l'occhio occidentale non saprebbe trovare e percepire.
Avrei preferito forse un libro più lungo con descrizioni più accurate, piuttosto che un volumetto di sole centoventisette pagine in cui si balza da un argomento all'altro, il tutto condito da veloci dialoghi padre/figlio.
Se la cultura giapponese vi affascina e incuriosisce, probabilmente vi suggerirei di dirottare le vostre letture su qualcosa di più specifico, anche se comunque questo libro si legge davvero brevemente ed è abbastanza scorrevole, per quanto un po' piatto.
Ah, e attenzione se ancora non avete visto il capolavoro dello studio Ghibli "Una tomba per le lucciole": viene descritto brevemente e viene rivelato anche il finale!
Non so cos'avrei pensato di "Manga, fast food e samurai" se non avessi avuto aspettative di un certo tipo, fatto sta che questo romanzo non era del genere che mi aspettavo e quindi non l'ho gradito più del necessario.

VOTO: 3/5

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