martedì 10 marzo 2015

Londra - giorno 2

Dopo aver riportato sul blog il resoconto della prima giornata a Londra (non l'avete ancora letto? CLICCATE QUI), eccomi finalmente pronta per parlarvi del secondo giorno, lunedì due marzo.
Dove eravamo rimasti? Ah, sì, siamo crollati nel nostro lettino di una piazza e mezzo esausti e con il mal di piedi, dopo esserci assicurati di aver puntato una sveglia per la mattina dopo.
Quando è suonata, vi lascio immaginare quanto fossimo in coma!
Già che ci siete, vedete di immaginare anche il dolore ai polpacci e ai talloni quando ho mosso i primi passi dopo essere scesa dal letto.
"Oggi vediamo di non esagerare con le camminate, visto che domani abbiamo una giornata tutta di visite a piedi!"
Potevano non essere le ultime parole famose?

A questo punto, è bene aprire una parentesi. Avevamo acquistato online il London Pass, una carta che ti dà accesso gratuitamente ad una sessantina di attrazioni, più lo sconto in alcuni negozi.
Noi abbiamo scelto quello da un giorno, costato cinquanta sterline a testa, quindi abbiamo fatto in modo di studiare un itinerario di visite che oltrepassasse quella cifra in modo da rendere effettivo il risparmio.
L'avremmo usato martedì, quindi era da andare a ritirare vicino a Leicester Square.

Premesso questo, ci siamo preparati e siamo usciti, direzione Covent Garden per un giretto, un cupcake da Lola's (una catena scoperta la sera prima, fanno dei cupcake fenomenali!) e poi, più tardi, tappa a Leicester Square per trovarci con Viviana, un'amica conosciuta online un paio d'anni fa, e ritirare il nostro ormai famoso London Pass.
La dieta, in vacanza, bisogna scordarsela: ci siamo presi una scatola di mini cupcake da nove per fare qualche assaggino: come potevamo resistere, visto e considerato che cupcake del genere in Italia non si trovano facilmente? Guardate la foto e ditemi se non avreste buttato anche voi il cibo sano alle ortiche, una volta tanto!
Nel frattempo è arrivata l'ora del nostro incontro con Viviana, e non avete idea di quanto sia bello incontrare finalmente qualcuno che si conosce virtualmente da un po' di tempo!
Insieme siamo andati a visitare due o tre librerie (perché, come molti di voi possono facilmente immaginare, io e Viviana ci siamo conosciute sulla mia pagina di libri), dove ho sbavato sulle splendide edizioni inglesi di Harry Potter.
In realtà abbiamo anche guardato nei negozi d'usato se c'era qualcosa di interessante, ma stranamente sono uscita a mani vuote.
Dopo aver ritirato il London Pass, siamo poi andati a sederci al Burger King di Leicester Square, perché avevamo detto che non avremmo camminato tanto, no? >.<
Una menzione d'onore la merita il distributore automatico di bevande: la Pepsi c'era in diverse varianti!
Noi abbiamo assaggiato quella vaniglia e ciliegia, lampone, arancia e infine vaniglia. Quella vaniglia mi ha un po' inquietata, ma la Pepsi all'arancia non era affatto male!
Abbiamo chiacchierato un bel po', poi ci siamo separati per proseguire a fare i turisti.



Prossima tappa? Earl's Court. Alzino la mano quelli che sanno cosa sarei andata a vedere!
Ok, ve lo dico io: ad Earl's Court c'è una TARDIS, la cabina blu del Dottore (Doctor Who).
Nel 2012, quando siamo stati a Londra la prima volta, ancora non lo seguivamo, ma ora che siamo fan non potevo perdermi una bella foto con la TARDIS! Chissà se, anche quella di Earl's Court, è "bigger on the inside"?
Ovviamente, non potevamo non scattarci una foto, gentilmente offertaci da un tipo che stava aspettando lì appostato di trovare qualche fan che notasse la TARDIS per farsene scattare una a sua volta.
Nei dintorni non c'era molto altro che c'interessasse visitare, se non... beh, un cimitero!
Trattasi del Brompton Cemetery, che teoricamente è un cimitero, ma praticamente... viene usato come parco pubblico!
Non è strano trovare persone che passeggiano sul viale principale del cimitero, né incontrare gente che porta a spasso i cani o giovani che fanno jogging.
Per quanto riguarda noi, ci è stato consigliata una visita da un'amica, quindi già che c'eravamo abbiamo fatto un salto.
Ovviamente, la prima cosa che mi viene in mente, è... DON'T BLINK, tanto per restare in tema Dottore.
Scherzi a parte, il cimitero è molto bello e suggestivo, siamo arrivati praticamente in fondo al viale principale e poi, tornando indietro, ne abbiamo percorso uno laterale, godendoci il sole e l'atmosfera particolare del luogo.
Vi consiglio una visita e magari, se non avrete i piedi distrutti quanto noi, potrete passeggiare un po' più di noi, che ormai stavamo agonizzando.
Prossima volta che vado in vacanza, devo ricordare di portarmi delle scarpe ancora più comode, non ci siamo proprio!
La stessa amica che ci ha consigliato un saltino al cimitero, ci aveva parlato di una rosticceria indiana in una traversa proprio di fronte alla TARDIS, quindi abbiamo deciso di pranzare lì.
Ora, a me la cucina etnica piace molto, ma devo confessarvi che non so mangiare piccante. E sono già migliorata, una volta non riuscivo neanche a mangiare la salsa dei nachos... sì, proprio quella dolciastra del supermercato, che ora mi rendo conto non picca quasi per niente, ma che una volta sapeva farmi andare a fuoco.
Nella rosticceria c'è qualche tavolino, quindi ci siamo seduti e abbiamo dato un'occhiata al menù.
A fianco alla maggior parte dei piatti era segnato il simbolo dei peperoncini, da uno a quattro a seconda della piccantezza. I piatti dove non figurava neanche un peperoncino saranno stati tre o quattro.
Al che, sono andata davanti al bancone con tutti i piatti a dare un'occhiata e farmi consigliare dal ragazzo dietro il bancone, spiegandogli che non sono molto brava col piccante, che riesco a tollerare solo se è giusto un pochiiiiiiiiino piccante, ma di più faccio fatica.
Mi ha consigliato qualche piatto con un solo peperoncino a menù, e mi sono fidata.
Ecco, la prima cosa che mi è stata chiara quando ho provato ad assaggiare, è che il loro "poco piccante" è parecchio diverso dal mio.
Dopo due morsi, mi pizzicava la gola, tossivo e lacrimavo. ED ERANO PIATTI POCO PICCANTI.
Insomma, se mangiate poco piccante qui in Italia, non andate mai ad un ristorante indiano a Londra, o ci restate secchi, come minimo.
Peccato davvero, perché in realtà era tutto molto buono.

A quel punto, siamo tornati verso la zona Tower of London, perché volevamo visitare "St. Dunstan in the East", una chiesa che subì i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e che ora, rimasta abbandonata, è diventata un giardino pubblico.
Purtroppo era chiusa per ristrutturazione. Ci sono rimasta malissimo, non lo nego, però mi riservo di visitarla in futuro, perché a Londra tanto per cambiare voglio assolutamente tornarci.
Dalla foto purtroppo non traspare molto, ma è tutto ciò che, fondamentalmente, sono riuscita a fotografare dall'esterno del cancello chiuso. SIGH.
Se visitate Londra, fateci un salto anche da parte mia, ragazzi!



Dopo la visita mancata, siamo tornati verso Leicester Square e zone limitrofe per andare alla Tea House dove eravamo stati nel 2012 e fare un salto a Forbidden Planet, anche questo già visitato in passato.
Per Forbidden Planet è stato un parto, più o meno. Non ricordavamo dove fosse di preciso e non eravamo in zone con copertura wifi, quindi abbiamo cercato qualcuno a cui chiedere.
Avete presente quanto sia difficile trovare un londinese a Londra? Quantomeno, trovarli li trovi, ma hanno sempre le cuffie nelle orecchie e lo sguardo basso, quindi è difficile approcciarli e chiedere loro informazioni.
Inoltre, cercavo per lo più di chiedere a qualche giovane, magari conosceva più facilmente il posto.
Primo tentativo, o non capiscono me, o davvero non sanno cosa sia Forbidden Planet.
Secondo tentativo, una coppia, lui che mi chiede cosa sia Forbidden Planet, l'altra che dice: "Ah, è il negozio di..." (qui non capisco cosa dice, ma di certo non "fumetti" o qualche cosa che indichi davvero che sappia cos'è il negozio).
Insomma, alla fine chi fa da sé fa per tre, siamo riusciti a trovare un punto wifi e a consultare google maps.
Evidentemente, Forbidden Planet è così "forbidden" che i londinesi neanche ci si avvicinano (ed io a quanto pare sono stata contagiata dal loro umorismo).

Abbiamo avuto giusto il tempo di un giretto veloce prima che chiudessero i battenti, poi siamo passati a Chinatown a comprare nientemeno che dei ramen istantanei da preparare con il bollitore della nostra camera d'albergo, più due cupcake di Lola (shh, non commentate) e dei baozi, delle specie di panini al vapore ripieni di carne che trovate un po' ovunque nelle rosticcerie di Chinatown.
E hanno pure delle dimensioni importanti, come potete vedere nella foto a destra!!!
Quella sera siamo rientrati presto in albergo, più che consapevoli che ci aspettava una giornata di fuoco a correre qua e là sfruttando il nostro pass, e specialmente immaginando una lunga visita alla Tower (e a ragione, ma di questo parlerò nel terzo post).
Abbiamo anche sperimentato la doccia in comune... vi dico solo che è stato un incubo cercare di mettermi i pantaloni senza bagnarli, perché essendo una stanza tutta adibita a doccia il pavimento si bagna fino alla porta, ma volevo evitare di uscire con addosso l'asciugamano e incrociare qualcuno, non sarebbe stato un bello spettacolo!

La giornata finisce qui, con noi che - ancora una volta - ci buttiamo in coma a letto, pronti ad un'altra giornata londinese di cui presto vi parlerò!
Come al solito, se avete seguito il mio barboso resoconto spero vorrete lasciare traccia del vostro passaggio. Alla prossima!





2 commenti:

  1. Ciao! Ma che carino il tuo blog!! ^_^ L'ho scoperto grazie allo Spring Party di Libri di Cristallo e mi sono subito aggiunta ai follower! Io non sono mai stata a Londra, anche se mi piacerebbe davvero tanto: prima o poi organizzerò, ma la mia gita di quest'anno sarà in Germania, paese che amo follemente e in cui tornerei ad ogni occasione!! ^_^

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  2. Ciao SiMo, benvenuta! Insomma, la tua Germania è la mia Inghilterra :D
    Non ci sono mai stata, ma chissà!

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Un commentino è sempre gradito, se lascerete traccia del vostro passaggio ne sarò davvero molto felice!

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