mercoledì 21 maggio 2014

La Terapia dei Dolci - Susan Shapiro


TITOLO: La Terapia dei Dolci
AUTORE: Susan Shapiro
EDIZIONE: Dalai Editore
PREZZO: 18€
PAGINE: 284

TRAMA:
Che fare quando i tre pilasti emotivi della tua esistenza ti abbandonano all’improvviso? È quello che si chiede a Julia Goodmans – trentasettenne newyorchese d’adozione e autrice di una serie di manuali di auto-aiuto di successo – quando la sua migliore amica Sarah si sposa e si trasferisce in Ohio con il marito; quando Jake, la sua dolce metà, deve volare a Los Angeles per la registrazione di una nuova serie tv; e quando anche il dottor Ness, il suo «Superman della psicoterapia», sta per partire definitivamente alla volta dell’Arizona. In preda alla sindrome da abbandono, Julia ricade nella «schiavitù» da cui a fatica si era liberata, ben conosciuta da intere generazioni di donne: la compensazione del vuoto affettivo con il cibo, con una predilezione per i cupcake, squisiti e coloratissimi dolcetti ricoperti di glassa. Una delizia per il palato e per l’ego disastrato di Julia, ma non per la bilancia, specialmente ora, alla vigilia della pubblicazione del suo ultimo libro su come sconfiggere la dipendenza da zuccheri. In una sorta di disperato speed dating, Julia consulta otto strizzacervelli in otto giorni alla ricerca del dottor Rimpiazzo, o di qualsiasi altro guru che la aiuti a ridurre ansia e girovita in tempo per il grande evento. Riuscirà a ritrovare il peso ideale e l’equilibrio emotivo? Susan Shapiro ha scritto molto di più di una storia, il suo è un romanzo-terapia che scava con sarcasmo tra le pieghe della psicologia femminile, ironizzando sui tic degli addetti ai lavori e sugli stereotipi della psicoterapia.

IL MIO PARERE: Avendo voglia di un chick lit, mi sono buttata su questo, comprato tempo fa all'usato.
Titolo accattivante, trama interessante, copertina deliziosa... mi sono lasciata ingannare e ci sono cascata, diciamocelo.
Duecentottantaquattro pagine in cui non succede niente di niente! Ci credereste?! Julia, come da trama, viene "abbandonata" in rapida sequenza da: migliore amica che si trasferisce col marito, terapista che segue la moglie altrove e marito che deve registrare una serie tv e starà via per un po'.
A questo punto Julia, che a quanto pare soffre di una pesantissima sindrome dell'abbandono, si butta sul cibo, una delle sue vecchie ossessioni, e lo fa proprio quando, di lì a poco, pubblicherà il suo secondo libro di auto-aiuto che... parlerà di come si è liberata dell'ossessione per gli zuccheri!

Tutto il libro non è altro che Julia che, modello pallina da flipper, passa da un terapista all'altro per trovare quello giusto che l'aiuterà a perdere i chili di troppo prima dell'uscita del libro.
Gli eventi del libro, per me, finiscono qui.
Duecentottantaquattro pagine - ricordiamolo, che non fa male - in cui semplicemente l'insopportabile protagonista si ingozza di glassa di cupcake e parla con il proprio analista o si comporta da psicopatica.

Ci si aspetterebbe che almeno fosse divertente, ironico... invece, se dell'ironia c'è, non l'ho trovata.
Una narrazione piatta, nessun evento... ci ho messo un sacco di tempo per leggere questa manciata di pagine perché, che cavolo, non mi passava più.

Inoltre l'autrice si contraddice in continuazione: Julia continua a parlare di come consideri il dottor Ness, il suo terapista, come una specie di padre putativo perché dal suo padre biologico non ha mai ricevuto l'affetto e le attenzioni che desiderava, eppure ci sono parecchi elementi che lascerebbero pensare che, più che un padre, il dottore sia una specie di amore platonico.
Lo dice la stessa Shapiro con le sue metafore: parla in continuo di come, cambiando analista, le sembra di andare a letto con un altro e simili, e di certo una figlia non vuole far colpo mettendo gli abiti più snellenti e il tacco alto che slancia.
Sarebbe stato meglio decidere per una figura o per l'altra, non parlare un po' di padre putativo e un po' paragonare il terapista ad un amante.
Inoltre qui pare che la gente si scambi contatti di strizzacervelli come le figurine Panini: più di una volta Julia passa il contatto del proprio analista alle amiche, e io sono un attimo versione personaggio anime coi punti interrogativi sopra la testa.
In pratica, in questo libro, a parte il marito di Julia vanno tutti in analisi, compresi i terapisti.
Un romanzo che si ripropone di parlare della dipendenza da cibo, un argomento che in molti conosciamo e ci troviamo ad affrontare (basti pensare alla fame nervosa), ma che invece non riesce proprio a fare centro.
L'unica nota positiva è che l'ho pagato solo un euro ma, credetemi, tornando indietro nel tempo mi risparmierei pure quello.

VOTO: 2/5

4 commenti:

  1. Risposte
    1. Sì, purtroppo mi ha proprio annoiata! Se dovessi tradurlo in elettrocardiogramma, è stato praticamente piatto, in quanto ad eventi... Non succede mai niente, c'è solo il leitmotiv di tutto il libro sui terapisti e le abbuffate :/

      Elimina
  2. Risposte
    1. Chissà, magari a te piacerà :D
      A me non ha entusiasmato!

      Elimina

Un commentino è sempre gradito, se lascerete traccia del vostro passaggio ne sarò davvero molto felice!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...